Si parla da tempo di Rfid e sensori nella Sanità e, in particolare, nel mondo chimico-farmaceutico. Integrare un sistema di tracciabilità evoluto, sfruttare le tecnologie Edi e Internet nei processi di approvvigionamento dei beni sanitari e farmaceutici, utilizzare tecnologie per l’ottimizzazione del magazzino e soluzioni per la fatturazione elettronica e l’informatizzazione del ciclo dell’ordine sono tutte soluzioni che garantiscono maggiore efficienza e sicurezza alla produzione e al consumo. Ma l’ottimizzazione della filiera, che presuppone un forte contributo da parte della logistica, è frenata da una serie di fattori che si sono chiariti in parte in occasione del convegno “L’efficienza della supply chain sanitaria” organizzato da Ailog (Associazione italiana di logistica e di supply chain management) e consorzio Dafne (Distribuzione Aziende Farmaceutiche Network Edi) in collaborazione con Logistica Management.
In generale il sistema sanitario universale del nostro Paese è capace di fornire a tutti un buon livello di cura – ha precisato Mariano Corso, direttore Osservatorio Ict in Sanità del Politecnico di Milano – , ma si basa su un modello ancora troppo ospedale centrico mentre portare la cura sul territorio contribuisce a ridurre la spesa e ad aumentare l’efficienza. Sostenibilità, infatti, significa riequilibrio delle risorse, in un momento critico in cui si impone una sensibile riduzione dei budget pubblici. In Italia l’Ssn è buono anche se in realtà esistono 22 sistemi sanitari che, seppur non autonomi, sono fortemente indipendenti”.